giovedì 6 dicembre 2007

Spinning. Cosa sono i "Rotanti" e gli "Ondulanti"? Il classico "Cucchiaino".

DESCRIZIONE: è realizzato completamente in metallo ed in commercio ne esistono svariati modelli che possono essere divisi in due grandi categorie: rotante o ondulante. In breve il cucchiaino rotante e' costituito da un asse in filo di acciaio su cui e' infilato un corpo (zavorra), una o due palette ( si parla in questo caso di rotante-tandem ) innestate o direttamente ( il classico Martin ) o tramite un cavallerino ( tipo Mepps, Ilba e via dicendo ) ed una ancorina. La forma della paletta, a goccia o a foglia di salice, influenza l'angolo di rotazione della stessa intorno al corpo. Piu' semplice e' il modello ondulante formato da un pezzo di metallo di forma ovale allungata, piu' o meno curvato, a cui in fondo e' agganciata, in genere tramite un'anellino, un'ancorina. Entrambi non sono artificiali antialga, ma si possono modificare in modo da farli diventare :
  • modifica ondulante-antialga : sfilare dall'anellino l'ancorina e sostituirla con un amo antialga.

  • modifica rotante-antialga : bisogna usare i modelli prodotti dalla Martin che sono smontabili, non proprio facilmente. Estrarre il filo di acciaio dal fondo del corpo dove e' attaccata l'ancorina e sostituirla con un amo antialga, quindi reinserire il filo. Ci vuole un po' di pazienza e buona manualita'.

Con i rotanti, seguendo le istruzioni di cui sopra, si possono realizzare anche modelli tandem antialga o meno che hanno la particolarita' di essere snodati quindi con movimenti piu' sinuosi ed attrattivi.

PESCI INTERESSATI E ZONE DI LANCIO: Tutti i predatori. In tutte le zone "calde" preferite dal pesce che intendiamo insidiare cercando di evitare di lanciarlo in mezzo o sopra gli ostacoli, visto che i "puri" cucchiaini non sono antialga. Il discorso cambia nel caso si effettuano le modifiche di cui sopra, dato che l'esca e' antialga la si puo' lanciare tranquillamente in tutti gli ambienti sia privi che zeppi di ostacoli.

QUALE ACQUISTARE: la misura si sceglie in base al tipo di pesce da insidiare

  • trota, cavedano, persico reale, cheppia, scardola : dal n° 0 al n° 2 ( e' quello piu' usato ) che corrispondono a 1-6 gr. per il Martin e circa a 5 cm. max per gli ondulanti. Nel caso si voglia insidiare la trota marmorata la misura puo' salire sino al n° 4-5 ( 9-12 gr. e 7- 9 cm.)

  • black-bass : dal n°2 al n°4 (6 - 12 gr. e 5 -7 cm. )

  • luccio : dal n° 4 in su ( dai 9 gr in su e dai 7 cm in su ). In genere si utilizzano modelli tandem. Tutti i modelli presentano un fiocco di peli o lana rosso sull'ancorina.

  • sandra : cucchiaini tra il n° 3 e il n°5 ( tra 9-15 gr. ) principalmente ondulanti ( tra 7 -12 cm. ).

  • siluro : dal n° 5 in su ( dai 15gr in su ). In genere si utilizzano grossi modelli tandem ed ondulanti.

Le colorazioni sono molte. Tralasciando le teorie a corredo, andate sulle classiche tinte argento e/o oro.

COME SI RECUPERA: il recupero è influenzato, può sembrare strano, dal tipo di acqua in cui si stà pescando, se stagnante o mossa.

  • Acque stagnanti ( laghi , lanche, morte ) - in questi ambienti l'unica forza che agisce sull'esca e' quella che gli imprimiamo noi durante il recupero e la direzione seguita dalla stessa e' quella lungo il nostro filo. Alzando o abbassando la canna si varia anche la profondita', piu' si alza piu' sale verso la superficie. Nel rotante, come specifica il nome, appena recuperato la paletta si mette in movimento emettendo vibrazioni e lampi di luce riflessa sul suo corpo che stimolano l'attacco dei pesci. Tenete la velocita' piu' bassa che potete. Per rendere il movimento piu' vario e quindi accattivante cambiate ogni tanto sia la velocita' che la direzione di recupero. Discorso leggermente diverso per l'ondulante. Non essendo dotato di un movimento proprio, per animarlo, oltre ai movimenti di cui sopra, dovete dare anche qualche piccolo strappetto in modo che guizzi.

  • Acque mosse ( fiumi, torrenti ) - qui le forze che agiscono sull'esca sono due; la prima e' quella che imprimiamo noi ( identica a sopra ), la seconda e' quella impressa dall' acqua che scorre con direzione sempre uguale ed intensita' funzione della corrente. La forza finale che agisce sul cucchiaino e' la "somma" delle due. Piu' che come muovere l'artificiale ( ci pensa la "forza" a muoverlo in maniera efficace ), ci dobbiamo preoccupare di farlo passare nei punti "caldi" in cui pensiamo ci sia il pesce. Tralasciando spiegazioni teoriche di fisica, la traettoria della nostra esca e' un'arco ( parabola ) con "pancia" piu' o meno accentuata in funzione della corrente, velocita' di recupero e della posizione della canna durante il recupero ( parallela o meno alla corrente ). Le ultime due ( velocita' e posizione ) si variano durante il recupero per correggere la traettoria. Per prima cosa si lancia possibilmente a monte del punto prescelto poi recuperando si cerca di farlo passare nel punto che vogliamo. A valle di un ostacolo emerso la corrente cambia moto e puo' essere nulla, dovete quindi agire di conseguenza. Non e' semplice all'inizio, occorre un po' di pratica.
Fonte www.spinningonline.it

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