venerdì 28 maggio 2010

NEWS: Svezia: trovato «mostro» abissale


Svezia: trovato «mostro» abissale
Svezia: trovato «mostro» abissale
inserito da eagle

Svezia: trovato «mostro» abissale
14-05-2010 - IL REGALECUS GLESNE PUÒ RAGGIUNGERE ANCHE I 17 METRI

Un pesceremo di oltre tre metri di lunghezza è stato rinvenuto su una spiaggia di Bovallastrand

MILANO - Nei secoli scorsi alcuni esemplari dell'animale erano stati rinvenuti spiaggiati dopo grandi tempeste, alimentando per il loro aspetto la leggenda di grandi mostri marini divoratori di uomini. Ora non c'è più quel leggendario timore, ma sicuramente c'è stato grande stupore quando davanti alle coste della Svezia è stato rinvenuto un pesceremo di più di tre metri, il «serpente di mare», conosciuto col nome scientifico di Regalecus glesne. Un pesce abissale che solitamente vive in acque tropicali (tra l'altro da poco è stato filmato per la prima volta mentre si muoveva nella profondità dell'oceano) e che da oltre 130 anni non veniva osservato in Svezia. Misterioso e poco noto, il pesceremo potrebbe aver alimentato nel passato il mito dei serpenti marini. Nel fine settimana un escursionista ha trovato per caso il pesce, oramai morto, trascinato a riva dalla corrente sulla spiaggia del villaggio Bovallstrand, tra Göteborg e il confine norvegese.

IL RITROVAMENTO - «Ho notato questa grossa cosa in acqua», ha raccontato l'orgoglioso scopritore Kurt Ove Eriksson al giornale Svenska Dagbladet. «In un primo momento pensavamo fosse un grande pezzo di plastica, poi abbiamo notato un occhio». La foto del «serpente di mare» ha già fatto il giro del mondo. Il pesceremo, secondo il Guinness dei Primati, è il più lungo dei pesci ossei viventi. Questa rara specie di pesce vive in acque profonde e temperate. E' coloratissimo, si sposta proprio come un serpente e utilizza la sua lunga pinna dorsale che ne percorre tutto il corpo. Può raggiungere anche i 17 metri di lunghezza ed un peso di circa 300 chilogrammi. Appare in superficie solitamente quando è già morto. L'esemplare svedese è tuttora custodito nel museo marino della piccola cittadina di Lysekil. «E' stata una cosa assolutamente incredibile, non ci posso ancora credere», ha spiegato entusiasta un collaboratore della struttura ai media locali.

Fonte: http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/10_maggio_13/pesceremo-svezia-elmar-burchia_e61a57f4-5e8c-11df-91f2-00144f02aabe.shtml

venerdì 14 maggio 2010

NEWS: La costa dipinta di blu: sono le 'velelle'

La costa dipinta di blu: sono le 'velelle'

La costa dipinta di blu: sono le 'velelle'
inserito da gommoa

La costa dipinta di blu: sono le
05-05-2010 - Il Primo Maggio si è colorato di blu. Da sabato pomeriggio la costa della provincia di Savona è diventata blu intenso. L’insolita colorazione ha spinto diverse persone, probabilmente impressionate dalle notizie provenienti dal Golfo del Messico, a segnalare alla Capitaneria di porto di Savona la presenza di grosse macchie di idrocarburi nel tratto di mare antistante il litorale, in particolare a Bergeggi. Ma niente paura. In un comunicato firmato dall’ufficiale di ispezione Paolo Ferrero e indirizzato ai Comuni interessati e alle concessioni dei bagni marini, la Capitaneria, che ha disposto un controllo ad hoc di una motovedetta, ha precisato ieri che si stava verificando uno spiaggiamento di massa di colonie di meduse appartenenti alla specie “Velella Velella”, comunemente conosciuta come “Barchetta di San Pietro”. Il fenomeno, frequente in questo periodo dell’anno, è avvenuto prima nelle zone occidentali della provincia di Genova e si è successivamente allargato al nostro litorale.

«È un fenomeno positivo, ricorrente a maggio - rassicura Enrico Schiappapietra, presidente del Sindacato italiano balneari della provincia - Oltre che bello a vedersi, indica che il mare è pulito. Ma chi vuole fare il bagno non deve preoccuparsi: le velelle non sono urticanti. L’unico lato negativo è che, spiaggiandosi e seccando al sole, i milioni di medusine danno un po’ di cattivo odore».

Ma cerchiamo di conoscere più da vicino chi sono i piccoli celenterati che hanno fatto allarmare tanti turisti. Le “barchette di San Pietro” sono piccole meduse a forma di dischetto ovale, sormontato da una cresta verticale che sembra la vela di un minuscolo scafo (da cui appunto il nome “velella”, dal latino velum= vela). Normalmente vivono al largo, in colonie composte da numerosi esemplari, ma la loro apparizione sotto costa è frequente dopo le mareggiate primaverili.

Gli assembramenti di questi organismi planctonici sono a volte così densi da formare immense distese simili a macchie oleose (come è accaduto in questi giorni) facilmente rilevabili anche da lontano, specie quando una lieve brezza increspa il mare calmo. Il loro nuotare alla deriva fa sì che, durante violenti temporali o in condizioni di vento forte e mare mosso, vengono depositati in grandi ammassi sulle spiagge. Così le velelle concludono il loro ciclo vitale.

Il grande sviluppo delle velelle viene messo in relazione al forte calo della fauna ittica e, quindi, alla mancanza di predatori. Nutrendosi di plancton e di uova di pesci, questi organismi contribuiscono a loro volta a impoverire l’habitat della fauna ittica.


Fonte: http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/savona/2010/05/03/AMeAUueD-invasione_litorale_velelle.shtml

giovedì 13 maggio 2010

In Italia pesca al tonno rosso bloccata per un anno

In Italia pesca al tonno rosso bloccata per un anno - LASTAMPA.it
Via libera alla moratoria: congelato il 70% della quota 2010
Via libera alla moratoria: la pesca del tonno rosso rimarrà bloccata per un anno in Italia. Lo ha approvato questa mattina la Commissione consultiva centrale della pesca e dell’acquacoltura presieduta dal sottosegretario del ministero delle Politiche agricole Antonio Buonfiglio.
In pratica ci sarà il congelamento di oltre il 70% delle quote destinate all’Italia per il 2010, pari a circa 1.500 tonnellate assegnate al sistema a circuizione, considerato a più alto impatto ambientale. "Si tratta di una sorta di riserva nazionale - spiega soddisfatto Buonfiglio al termine della riunione - che abbiamo voluto costruire oggi in attesa dell’evoluzione della situazione che rispetta le esigenze un pò di tutti".
La decisione è stata quindi comunicata a Bruxelles e, a questo proposito, il sottosegretario auspica che il modello italiano possa essere seguita da altri Paesi dell’Ue. La Commissione consultiva ha condiviso la proposta di Buonfiglio volta a una sostenibilità economica e ambientale. Una decisione, fa notare il sottosegretario, che sembra convenire a tutti: agli ambientalisti per la ricostituzione degli stock in mare del tonno rosso, tra gli animali con i più lunghi tempi di riproduzione (2 anni), ma anche ai pescatori, ai quali non conveniva comunque uscire in mare con una quota poco remunerativa e insufficiente per affrontare la campagna 2010 che durava appena 1 mese.
Tutti contenti insomma, fanno sapere dal ministero, all’insegna della sopravvivenza del tonno, ma anche, grazie alle garanzie economiche previste, per la sopravvivenza di una comparto che rappresenta migliaia di posti di lavoro tra indotto e operatori diretti.

Fonte La Stampa