mercoledì 14 dicembre 2011

CATTURE: Leccie alle foci del Po

Da anni mi raccontano di numerose catture di leccie amia alle foci del Po, o meglio davanti a tutti i suoi rami. Quest'anno però ho tenuto monitorato le voci e ho cercato di verificarle, in quanto da buoni pescatori sappiamo tutti come sono queste dicerie, probabilmente un pesce di 1 kg diventa 3 e 3 catture diventano minimo 10.
Mi dice il pescatore che mi tiene la barca "ma perchè ti ostini ad andare a Tonni che prendono un sacco di leccie davanti al Po di maistra anche da 10 / 15 kg", ne prendo atto ma quest'anno l'obiettivo era quello di imparare la tecnica del drifting al tonno rosso e di fare anche qualche cattura vista l'abbondanza. Comunque continua la mia ricerca e mi informo anche da altri che mi confermano numerose catture di pezzature importanti davanti alle foci in 4 massimo 5 mt d'acqua. Ma io sono come San Tommaso e rimango ancora un pò scettico, inoltre mi informo sulla tecnico di pesca, appaga molto la traina con il cefalo vivo e molto meno quella con l'artificiale. Mi informano inoltre che si usano anche cefali da 500gr fino a 800gr/1kg, taglie importanati. Voci però mi dicono anche che si catturano leccie in drifting pescando a Tonni, certo è che la cattura è notevolmente di minor potenza e con canne e fili da 50lb è un peccato, in quanto la povera leccia ha poco da dire a parte qualche fuga iniziale che regala comunque un pò di divertimento. Così chiedo al mio consulente Federico del Team Brancaleone che mi racconta che hanno catturato una leccia in gara a Tonni e mi ha mandato le foto. Purtroppo per loro è stata l'unica cattura della giornata senza Tonni Rossi.
Così mi sono convinto che il prossimo anno tenterò anche questa tecnica e probabilmente sarà uno degli obiettivi stagionali, intanto vi posto queste due belle foto di una bellissima leccia amia, notate anche il bel colore verde tipico tra l'altro del colore dell'acqua in alto adriatico.
Se avete qualcosa da aggiungere dalla tecnica alle vostre catture vi invito ad inviarmi i vostri racconti e le vostre foto.

martedì 13 dicembre 2011

CATTURE: Tonno Rosso … Anzi no! Rosa! (Camilla - Team Brancaleone)

Vi riporto cari amici un bel racconto del primo Tonno Rosso di Camilla del Team Brancaleone, che sono sempre gli amici che mi hanno "tirato dentro" a questa bellissima avventura di Big Game.
Vi invito inoltre a visitare il loro sito dove troverete foto catture, obiettivi del team e chi più ne ha più ne metta.



Una mattina di agosto  io e Federico  avremmo dovuto trovarci all’imbarco di un traghetto che ci avrebbe dovuto riportare a casa da una bella vacanza in Sardegna all’insegna di sole, belle immersioni e qualche giornata di pesca. In realtà ci trovavamo si su di una barca, ma era il nostro Brancaleone! Avevamo  infatti deciso di anticipare di 3 giorni il biglietto del  ritorno,  troppo smaniosi di un’uscita nel nostro alto Adriatico, prima del ritorno al lavoro. La sera prima, tra i preparativi della giornata, c’era stata anche una piccola lezione tecnica su come regolare la frizione,  indossare la cintura con renale e seduta, lavorare di gambe e non di braccia ecc ecc… Insomma lo avete ormai capito! … il giorno dopo, in caso di cattura, in canna ci sarei andata io! Devo dire che quella notte non ho dormito poi moltissimo, ma d’altra parte è una cosa che mi capita spesso prima di ogni giornata di “avventura”! Non ricordo benissimo  la giornata di per se. Il ritmo  scandito dalle classiche operazioni che si fanno: strisciata, ancora, inneschi, filatura delle canne, pasturazione meticolosa e cadenzata ed attesa. L’orologio che gira, passano le ore, si tenta di modificare qualcosa ma niente! Ore 17:00, arrivati al “desperation point” decidiamo di mollarci perché si è alzato un ventoteso, contrario alla corrente. Filiamo l’ancora galleggiante e ci sistemiamo per l’ultima ora in drifting. Le canne si distendono alla perfezione sotto uno carroccio di 0.2 nodi.  Ore 17:25 nessun segnale sull’eco. Ore 17:26 il mulinello della 30/50  filata  a mezz’acqua  inizia a friggere, sotto una fuga interminabile. Per togliere la canna dal porta canne devo allentare leggermente la frizione, panico! Ripasso in 5 secondi tutte leistruzioni della sera prima e mi rendo conto che  tra teoria e pratica dovrò improvvisare! Dopo 10 minuti ricordo  gli
insegnamenti di Federico: se non usi le gambe non riuscirai mai a farcela di sole braccia! Dopo  30 minuti non ho più  négambe, né braccia!   Dopo circa un’ora e mezza le fughe si son fatte più rare… poi all’improvviso l’avversario cede, concedendoci solo allora la visione della sua sagoma, che in quel momento mi parve enorme.  Ripensandoci ora provo un po’ di amarezza … la mia vittoria e la sua fine. Una bella battaglia, fatta di fughe, fatiche e sforzi, sempre con la sensazione che di sicuro era nettamente più forte lui. Questo è  il mio primo tonno “in canna”!
Camilla (Team Brancaleone

Visitate il sito del Team Brancaleone

lunedì 5 dicembre 2011

TECNICA: Vertical Jigging Tenya Mania

Ancora il vertical jigging fa da protagonista, l'evoluzione di questa tecnica sta regalando anche in Italia molte catture, io pesco in Alto Adriatico e qui è molto difficile avere "grosse" soddisfazioni, ma ho sentito di qualche catture pur avendo fondali non importanti. Ho provato qualche volta e non ho avuto risultati soddisfacenti ma continuo a studiare "da lontano" la tecnica per poterla applicare o meglio adattare alle nostre acque. 
Leggendo alcune news sono incappato nella spiegazione della "Tenya Mania" una tecnica di provenienza Giapponese. La tecnica consiste nell'utilizzo di particolare artificiali, solitamente di forma conica, con un amo fisso ed un amo ferrante collegato all'artificiale grazie ad uno spezzone di Fluorocarbon. Sull'amo fisso deve essere innescato un gambero passandolo dalla coda, per poi appuntare l'amo ferrante nella testa. La forma conica dell'artificiale fa in modo che durante la discesa in acqua dia una particolare movenza al gambero innestato, tale da farlo sembrare vivo agli acchi del predatore.
Molto importante ed estremante influente durante l'azione di pesca con il TENYA, è il multifibra utilizzato che deve essere il più sottile possibile, max PE 0.6 / 1.0.
Le canne da utilizzare devono avere dei cimini molto sensibili e buona riserva di potenza nel fusto per permettere combattimenti anche con prede importanti. Il movimento si effettua con ampie Jerkate riaccomagnando con la canna l'esca verso il fondo.I mulinelli devono essere di taglia dal 2500 al 4000.
Provate la tecnica come in figura e poi magari mandate qualche foto di catture e racconto. Grazie

martedì 29 novembre 2011

CATTURE: Orate "lle" in Alto Adriatico

Si dice che i mesi di novembre e dicembre siano mesi che per la pesca in mare sono troppo freddi e fastidiosi per andare ad insidiare qualsiasi specie. In verità le giornate non sono ancora così fredde da rinunciare a tutto, certo è che per chi ha un semicabinato o cmq una barca con una qualsiasi copertura le cose sono molto più semplici. Il mare però è sempre il mare e a chi piace non riesce a rinuciarci nemmeno nelle giornate peggiori.
Il sacrificio però spesso viene ripagato anche nei mesi più freddi, in effetti basta vestirsi bene e mangari con qualche indumento tecnico per andare a sciare e il gioco è fatto.
Sabato mattina, ormai le ore di luce sono meno e quindi la levataccia non ce la leva nessuno per andare a pesca, ore 5:30 vado a prendere mio padre, per tutta la settimana la nebbia ha avuto la meglio sul sole e questa mattina non si smentisce, un gran nebbione ci fa compagnia fin dalle prima luci dell'alba. Partiamo sempre i 3 dell'ave maria io mio padre e Massimo mio suocero, oggi ho caricato in macchina solo 2 canne da Tonni ma vista la situazione mi sa che non si va da nessuna parte, forse nemmeno a pescare a orate.
In tutti gli anni che vado a pesca in mare dalle mie parti non mi sono mai dedicato alla pesca alle orate alle "cozzare" davanti a pila. Da qualche settimane tanti dicono di fare 50 pezzi a giornata in 2/3 persone tutte orate della pezzatura sopra la misura minima 25/30 cm. In effetti da noi si sono sempre prese ma non ci sono mai andato perchè erano davvero piccole e a me non piace pescare pesci al limite se non sotto misura, quindi ho sempre desistito. Quest'anno però mi sono un pò informato e amici affidabili mi hanno dato delle buone notizie. Come sempre quando faccio una pesca mi piace informarmi prima sulle abitudini delle prede, sulle esche e sulle montature. Mi porto via le canne da bolentino e compro qualche bracciolo con 3 girelle in lenza madre dove legare i braccioli con l'amo. Lego un pò di ami del N.3 con fluorocarbon del 0.22 e li porto via pronti da essere inseriti nella lenza madre. 
Il gg prima cerco di recuperare delle corbole, a cui le orate da noi vanno ghiotte, ma nulla di fatto, solo un paio di sacchettini e ovviamente "marci". Faccio recuperare da mio padre dei piccoli gamberetti surgelati (schie) e code di mazzancolle fatte a pezzi. La nebbia è davvero importante visibilità 8/10 mt non di più si naviga a vista del GPS. Ovviamente mio padre non vuole uscire ma OVVIAMENTE io non ci sto visto che è l'unico gg che posso andare a pesca. Pian piano seguo i miei preziosi punti e i pochi punti di riferimento a vista e arriviamo in "bocca mare". In mezz'ora sempre a passo d'uomo arriviamo sul posto e ci ancoriamo a vista delle boe per non perdere punti di riferiemnto. Intanto l'eco non segna nulla e mi dico "ecco lo sapevo le solite dicerie" faccio i miei attacchi e calo una canna con 2 ami innescati uno con pezzettino di sarda e l'altro con corbola. Dopo 2 min pizzichii impercettibili mi fanno prendere un molo, bene, innesco e poggio il piombo sul fondo per sollevarlo di pochi cm, 1 min e tac una bella oratella, intanto mio padre aveva portato una canna da sgombri con cimino troppo grosso e gli ho detto che non le avrebbe mai sentite, così gli cedo la mia e ne preparo una per Massimo, loro cominciano a sentire mangiare ma nulla non si riescono a prendere, finalmente dopo, come al solito, aver lavorato per gli altri mi sono messo a pescare, avevo capito l'antifona, mangiavano male e svolgiate ma continuamente, mi soffermo un attimo a guardare l'eco e vedo sul fondo una linea continua, aziono lo zoom e ragazzi sotto un letto di orate. Capiamo come vanno le cose e le catture si susseguono, purtroppo le corbole ce ne hanno fatto perdere tante e così mi butto sui gamberetti molto più stabili all'amo e le cose cambiano, cintinuano le catture. Ad un certo punto però l'eco attira la mia attenzione, ah ah ah eccolo ne sono sicuro è LUI, un segnale inequivocabile un Tonno sotto la barca, ma oggi non è il momento facciamo una bella e divertente pescata a orate. Io però avevo anche preso una cassa di sarde che non voleva saperne di scongelarsi, ma una canna a palamite la metto giù cosa mi costa?, bell'innesco e galleggiante. Passa mezz'ora e il galleggiante parte la frizione si fa sentire, ma poveretto il mio mulinello non funziona più come dovrebbe, tiro mollo la frizione ma nulla si rompe tutto, ecco mi sono detto ci sono le pala, reinnesco e ricalo, ovviamente più visto nulla, a volte la pesca non lascia la seconda possibilità.
Continuo con le mie orate e passiamo una bella giornata immersi nella nebbia, ad un certo punto erano le 14:00 il secchio era pieno e avevamo raggiunto la nostra quota di 5 kg a testa, ci guardiamo e ci diciamo "per oggi basta". In effetti ogni volta denigriamo quei pescatori che si portano a casa kg su kg di pesce per poi regalarlo a parenti amici o lo buttano, noi abbiamo voluto così non incappare negli errori che abbiamo sempre condannato, un bel panino una bella birra, una lavata alla barca veloce, salpiamo l'ancora e ci addentraimo nella nebbia fittissima per rientrare. Dopo 5 min mi trovo una fila di 3 barche che si fanno tirare dentro a Barba Marco, ragazzi era davvero difficile arrivare a terra e soprattutto rientrare ci abbiamo messo un'ora, ma ne è valsa la pena. A casa curate 6 oratelle e adagiate nella griglia annaffiate da un buon prosecco, una giornata di pesca così NON HA PREZZO per tutto il resto c'è MASTERCARD :-) Nella foto ci sono le 35 mancano le 15 che ho dato a mio padre + 6 che erano già al "CALDO".Ah dimenticavo in mezzo alle orate ho preso questo "piccolo" sgombro di 35 cm forse abbondanti, la foto non rende molto l'idea ve lo assicuro.....

lunedì 28 novembre 2011

CATTURE: Ottobre 2011 Tonno Release

Ripeto che questo è il mio primo anno che dedico alla pesca al tonno rosso in Alto Adriatico e devo dire che non mi posso lamentare. Vi ricordo tra l'altro che non avendo una gran barca ma solo una Medimar520 Fisherman e non avendo un motore grosso Mercury Orion 40/60 cv, sono un pò limitato, ma le mie soddisfazioni me le sono tolte lo stesso, a dimostrazione che la pesca al Tonno Rosso di questi anni è sicuramente alla portata di tutti. Vi ricordo inoltre, e non dimenticatelo MAI, che questa pesca è normata e che il Tonno Rosso è una specie protetta, quindi occhio alla normativa ai permessi e alle regole ferree che la regolano.
Allora mattinata di fine ottobre, parto alla mattina alle
5:30 e vado a prendere mio padre, carico anche mio suocero e partiamo con destinazione Pila nel bel mezzo del delta del Po, patria della pesca a Drifting al Tonno Rosso. Subito la giornata non promette bene la nebbia è fitta, ma si sa da noi non è una novità si spera solo che sia temporanea. Una cosa però è positiva, quando c'è nebbia il mare è piatto di solito quindi buono per la pesca. Arriviamo sul posto e la nebbia peggiora, mi dico "ecco rovinata la giornata", prendo 3 casse solo di sarde sapendo che probabilmente non andrò al largo a provare ad incontrare questi fantastici animali. Partiamo in mezzo alla nebbia e contro la volontà di mio Padre mi avvicino all'uscita a mare di Barba Marco e a passo d'uomo esco verso le coltivazioni di cozze a 2 nm. Dopo 15 min circa arriviamo e ci ancoriamo, cavolo non si vede nulla ma una volta ancorati ci sentiamo al sicuro perchè vicino mi appare il barcone che porta la gente a pesca. Mi sono detto, bene ci mettiamo qui e intanto prendiamo qualche sugarello o orata e poi usciamo più al largo. Dopo un paio di sugarelli e 2 ore passate senza gloria, la nebbia sale e il sole si fa finalmente vedere. Il cielo è ottimo e il mare pure. Faccio salpare l'ancora e punto le mie coordinate concordate con l'amico Federico sempre ottimamante informato sualla presenza di sua maestà il Tonno. Dovevo uscire circa a 6nm dalla costa ma per raggiungere il luogo predestinato un miglio più verso terra vedo 3 gabbiani che si gettano in acqua, mi avvicino e ancora si gettano, intanto la nebbia continua a salire e si fanno già le 12:00 un pò tardino, ma sono le ore più calde. Seguo i gabbiani e ad un certo punto uno schienone a gran velocità esce dall'acqua e schiuma, mio padre esclama "ecco un altro Delfino, ma quanti sono quest'anno". Io da buon osservatore avendo solo visto la schiuma e anche con una strisicta a gran velocità dico "eh no quello non è un delfino è un Tonno", lui mi risponde "impossibile così vicino alla barca", bene ho detto "tu non ti preoccupare comincia a tagliare le sarde". In un batter d'occhio sono ancorato a cominciare a filare le mie fantastiche NUOVE canne, che vi desriverò in un altro bell'articolo. Dopo 10 min che ho spento il motore uno spettacolo mai visto, tonni ovunque che saltavano anche completamente con tutto il corpo fuori dall'acqua a decine. Io non avevo mai visto così tanti tonni in vita mia. Comunque tutto tace anche l'eco non vuole dare segni di vita. Di sgombri e sugarelli per provare con il vivo nemmeno l'ombra. Allora qualcosa bisogna cambiare!!!. Comincio la pasturazione "alternativa" e qualche secchiata di acqua per richiamare l'attenzione dei "signori" ed ecco dopo poco il primo passaggio sotto la barca segnato in maniera inconfondibile dell'eco. Intanto i salti acrobatici continuano, un bel banco di sarda passa sotto la barca e allora mi dico che è solo questione di tempo, intanto un'ora e mezza è passata e il pericolo nebbia si avvicina. Continua la pasturazione e rifilo le canne, dopo mezz'ora ancora nulla e nessun passaggio, scarseggiano anche le acrobazie fuor d'acqua. Mi dico che non posso capottare in una giornata come questa..... Intanto controllo mio padre che continua la pasturazione e gli dico di non fermarsi per nessun motivo. Lui mi prende in giro sempre quando gli dico queste cose, ma Lui non sa cosa stava accadendo e nemmeno lo avevano mai provato nessuno dei due miei compagni di quel gg. Intanto do indicazione su cosa fare in caso di allamata e loro continuano prendermi in giro perchè sono pignolo. Continuo con le secchiate e mi viene in mente un bell'innnesco a 2 sarde che mi ha insegnato l'amico Fede. Tiro su tutto e cambio gli inneschi, rifilo bene e tolgo un pò di piombo. Dopo 10 min................ Bummmmmmmmmmmmmmmmm zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz bottiglia saltata e partenza, riavvolgo le canne, intanto mio padre al timone e mio suocero a sganciare l'ancora. Mio padre con un pò di difficoltà (non è molto esperto di guida) mette in moto e gira la barca, intanto il Tonno punta la barca e io urlo "Avanti tuttaaaaaaa" il filo è ormai sotto il motore, metto l'Harness finalmente mio padre prende mano e ci mettiamo in assetto di combattimento, ma il sig tonno punto dritto alla boa dell'ancora, lo faccio aggirare con la barca, ma incazzatissimo riparte e mi porta fuori 100 mt di filo. Corriamo con la barca e io intanto recupero , dopo un pò comincia il combattimento negli ultimi 50 mt e lì si che la faccenda si fa bella. Dopo un pò di sudore riesco a portarlo sotto la barca, un bellissimo esemplare da una 50ina di kg circa. Mio suocero prende il terminale, io prendo la pinza tolgo l'amo e lo rilascio, intanto sotto la barca altri 2 tonni marcati dall'eco. Il giovinotto prende il largo e lo salutiamo "alla prossima". Alla fine in mezz'ora ci ha portati a 1,5 miglia dalla boa dell'ancora sono le 15:00 passate andiamo in boa, abbiamo avanzato una cassa e mezza di sarde, m ala nebbia incombe, per oggi può bastare, pulizia della barca e rientro. Al rientro incappiamo in altri salti anche più sotto costa, molti e molti Tonni ovunque, un banco di nebbia ci spaventa e ci attraversa, ma ancora con poco sole e molto fiacco vediamo la bocca di Barba Marco. La giornata è stata fantastica ed è finita, alla prossima sperando che non sia l'ultima della stagione.

mercoledì 2 novembre 2011

CATTURE: 6 Agosto 2011 I° Tonno di Mac

Cari signori e care signore, cari pescatori da fossi e cari pescatori da mare, eccoci qua OBIETTIVO STAGIONALE RAGGIUNTO, quest'anno mi sono dato al Drifting al tonno, o meglio ho iniziato l'anno scorso ma con scarso successo.
Le mie uscite sono cominciate a fine maggio per provare le attrezzature e i terminali, poi all'apertura della pesca VIAAAA.
Ho partecipato ad un corso di pesca al tonno tnuto dall'amico The Catcher, il quale mi ha fornito informazioni indispensabili per il proseguimento del mio intento.
Ebbene così è stato, Luglio 2011, uscita con attrezzatura nuova di pallino con la Sig.ra moglie, davanti a Pila (Po di Maistra) molte presenze di Tonni sotto costa, primi terminali da me preoparati, pasturazione eeeeeeee BUMMMMMMM il mulino comincia a cantare, adrenalina a mille MA frizione tarata errata e schianto sulla doppiatura della lenza madre. Fine Luglio 2011 altra uscita con moglie, dopo alcuni allenamenti sulla preparazione dei terminali con una tecnica nuova, ovviamente consigliata da The Catcher, pasturazione eeeeeeeeeeeee BUMMMMMMMMMMMM, moglie al volante, Harness da combattimento e la mia Shimano si comporta egregiamente, dopo 40 min affiora e si mette di fianco penso "è fatta", un bel bestione di circa 190 200 cm quindi tra gli 80 e 100kg, come tento di forzarlo per avvicinarlo alla barca con molta calma si gira, da una testata, affonda e prende il largo, da lì in poi non l'ho più visto mi ha tenuto in canna per 2 ore e mezza sembrava di avere un masso sotto, tiravo... tiravo.... forzavo, ma più di piegare la canna nulla, dopo di che ...... TAC slamato sotto alla picca, beh ho pensato almeno non ha rotto e se ne è andato senza amo in bocca. Prima esperienza vera ECCEZIONALE.
Però non è ancora venuto a bordo, ci riproviamo il 6 Agosto ultimo giorno dato che dal 7 chiudono la pesca al Tonno Rosso per raggiungimento quota pesca sportivi, esco con amici perchè voglio vedere se sbaglio qualcosa, dopo un'ora di pasturazione segnale sull'eco e dopo 10 min BUMMMMM ZZZZZZZZZZZZZZ Simone in canna e dopo 20 min  il bel esemplare che vedete sopra. Ci rimettiamo in pesca e dopo 45 min ancora BUMMMMMMMMM altro bel esemplare simile ma questa volta rilasciato in perfetta forma.
Posso solo dire che sono 20 anni e più che pesco con le svariate tecniche, ho pescato anche alle seychelles, ma l'emozione che da il Tonno Rosso chiamato anhce Locomotiva del mare, non ha prezzo, qui siamo al Top della pesca sportiva.

martedì 2 agosto 2011

NEWS: Tonno gigante pescato dal Tuna club

"Dopo quasi due ore di “combattimento” è stato issato sulla barca"

LIGNANO
Finalmente dopo 10 anni di assenza, i “giganti rossi” dell’Alto Adriatico sono ritornati a Lignano. Venerdì l’imbarcazione Giangiulia, iscritta al LignanoTuna Club, dopo quasi due ore di combattimento, è riuscita ad issare in barca un magnifico esemplare di tonno rosso (thunnus thynnus) di ben 210 chilogrammi. La pesca sportiva al tonno rosso è una sfida vera e propria tra il pescatore ed il pesce. Il Lignano Tuna Club è una Associazione di Pesca Sportiva fondata nel 1993 e conta più di 40 soci. (r.p.)
31 luglio 2011