lunedì 26 novembre 2007

Spinning ...... e per iniziare?

Questa tecnica, resta una delle piu' diffuse, e spesso e' indispensabile per ricercare i pesci predatori. In molti credono che questa tecnica sia troppo difficile e dura per i principianti, ma posso assicurarvi che non e' cosi'. O meglio: iniziare a fare qualcosa non e' difficile, ma richiede un po' di impegno e dedizione. Arrivare ad alti livelli invece richiede anni di impegno, come e' ovvio. Nulla e' gratuito, ma dato che si si puo' divertire anche dal livello base, perche' non tentare?
COSA MI SERVE?
A grandi linee, per un'attrezzatura economica per uso medio (bass, trote, qualche luccio di piccola taglia) ci servono:

1 canna da spinning medio, con potenza 10-30 o 10-40 gr. Questa tecnica richiede attrezzatura apposita, con caratteristiche particolari; evitate canne per la pesca generica, puntate su attrezzi di buona qualita' (se ne trovano di ottimi da 25 euri). Per il nostro caso va bene una canna lunga circa 2.10-2.40 m. Gli anelli in sic e il carbonio sono 2 vantaggi, e per questa tecnica li consiglio. Telescopica o in 2-3 pezzi? come al solito vedete voi, una 2 pezzi ha un'azione migliore, ma anche un ingombro notevole; se avete problemi di trasporto, meglio una telescopica.

1 mulinello: questa e' la tecnica piu' dura da questo punto di vista, i continui lanci e recuperi, spesso in ambienti difficili, i recuperi in corrente, gli incagli e le lotte tra gli ostacoli o con la frizione chiusa sono molto impegnativi e un mulinello troppo delicato rischia la rottura degli ingranaggi interni dopo poche uscite. Orientatevi su modelli appositi di marche famose, ultimamente offrono modelli molto buoni a prezzi molto competitivi, gia' dai 25 euri. Se possibile scegliete un modello con la doppia bobina, cosi' potrete passare a un filo di diametro diverso a seconda delle necessita'. Nel nostro caso un modello sulla misura 3000 o 4000, che sia ben bilanciato con la canna (e dopo una giornata di lanci si sente!), e' la soluzione migliore.

Filo: per iniziare, anche qui meglio un buon nylon. Tra le marche consigliate, Berkley Trilene (se lo trovate prendete il sensithin ultra, e' poco conosciuto ma ha il carico di rottura piu' alto di tutti, altrimenti le altre versioni, meno resistenti ma comunque affidabili), Daiwa Triforce, Triana White Bear, Zebco Topic Perca (ottimo per i principianti, non una tenuta altissima ma molto affidabile), Damyl Spezi Line Pike Spin, Colmic Fendreel, Take Extreme Sea Fishing . Come misura, se avete una sola bobina consiglierei uno 0.25, se ne avete 2 su una uno 0.20 o 0.25 e sull'altra uno 0.30 (i 2 fili possono essere di marche diverse). Una treccia non e' alla portata di tutti e non e' neppure molto semplice da gestire (e' meno resistente all'abrasione, non ha l'elasticita' del nylon e richiede tarature della frizione ben eseguite) ma data la sua tenuta quando avete un po' di esperienza potete farci un pensierino. Sui fluorocarbon, rispetto al nylon normale non hanno moltissimi vantaggi in questa tecnica in cui l'esca e' sempre in movimento. Per gli inizi si puo' evitare. Se dalla vostre parti ci sono molti lucci e pensate che possano attaccarsi spesso, puo' essere consigliabile il cavetto d'acciaio.

Esche: iniziate con poche, ma buone, 3-4 rotanti e ondulanti e un paio di minnow. Meglio poche, ma buone. Come dimensioni, minnow su 7-9 cm, rotanti del 3 e ondulanti fino a 10-12 gr. Molto utili anche le testine piombate sui 7 gr e i "grub" (i falcetti, tipo quelli da trota); come colori, ottimi bianco, giallo e arancio.

Accessori: girelle con moschettone attorno all'8, una scatola per le esche in plastica "worm proof" (in modo che resista alla "gomma") e forbice a becchi piatti. Come al solito, slamatore, forbice e uno straccio. Il guadino puo' essere utile ma ha il problema che le ancorette possono impiantarsi nelle maglie. Evitate assolutamente il raffio, e' poco efficace e soprattutto e' un'infamia. A proposito, qui rinnovo un invito : tutto quello che non mangiate, rilasciatelo. Soprattutto specie ormai rare come il luccio, ma anche carassi e siluri, anche se per questi ultimi sarebbe proibito. Non ha senso uccidere per divertirsi, anzi. A presto per altre indicazioni importanti........


Fonte www.pescaok.it
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sabato 24 novembre 2007

Ma cos'è lo spinning?

E' quella tecnica di pesca che prevede il continuo lancio e recupero di esche artificiali alla ricerca di predatori. La sua etimologia non è del tutto chiara; il termine deriva dall'inglese "to spin" (girare), e farebbe riferimento al continuo movimento rotatorio del mulinello, secondo altri alla rotazione continua della paletta dei cucchiaini rotanti (tra i primi artificiali ad essere utilizzati in questa tecnica).
La particolarità dello spinning, rispetto ad altre tecniche di pesca da terra, sta nel continuo movimento sia delle braccia (poichè è necessario lanciare e rilanciare continuamente) che delle gambe (infatti non è produttivo lanciare sempre dallo stesso punto, ma è necessario spostarsi continuamente alla ricerca del predatore). Altra particolarità sta nell'esclusivo utilizzo di esche finte, a parte qualche soluzione tecnica che prevede l'uso anche di esche naturali o miste, ma in genere questa possibilità è rifiutata dai puristi della disciplina.
Lo spinning è una tecnica semplicissima, che non richiede costose e complicate attrezzature, almeno per iniziare, né grande organizzazione per le battute di pesca. Bastano una canna con relativo mulinello (e filo, ovviamente), una manciata di artificiali, una cintura (o marsupio o zainetto) per contenerli e un raffio o guadino (opzionali). Il tutto in un chiletto di roba o poco più e ad un prezzo alla portata di tutti. Non occorre procurarsi le esche ad ogni battuta, litigare con la consorte per le "schifezze" lasciate in frigo, alzarsi prima dell'alba o prendere umido tutta la notte. Lo spinning si può praticare produttivamente a qualsiasi ora e durante tutto l'anno (nei luoghi e nei momenti adatti).

Fonte www.pescaok.it

lunedì 19 novembre 2007

Vertical Jigging. Iniziamo con la pratica.

Anche se in tutte le situazioni e in tutti i corsi, la pratica viene applicata dopo la teoria, nella pesca a mio avviso deve andare di pari passo. Inizialmente abbiamo visto il vertical jigging da dove viene e abbiamo ben capito che in Italia non è una tecnica vetusta. Poi abbiamo cercato di dare una definizione del jigging in generale, vedendo anche nei disegni sotto come viene applicata, ma ora prima di andare nello specifico a vedere gli artificiali o specificare quali sono le attrezzature adatte, perchè non andiamo a vederne subito quali sono le applicazioni e come si mette in pratica......... ma soprattutto alcune catture??
Vi invito dunque ad assumere a piccole dosi una tecnica di pesca prendendo in considerazione prima se vi piace ed è alla vostra portata e poi informarvi su come si applica. Buona visione con i due video che vi propongo quest'oggi.


giovedì 15 novembre 2007

Il jigging, di cosa stiamo parlando?


Ed ecco qui, iniziamo a mettere in ordine alcune cose per imparare il Jigging in genere. Cominciamo infatti con il darne una definizione. Inizio subito con il dire che il termine "jigging" non è di facile traduzione, ma porta subito ad una facile assonanza che determina una sensazione di come si possa operare questa tecnica. Il così detto "giggare o jiggare" è sostanzialmente una operazione che viene operata con artificiali appositi e si traduce con una sorta di saltellamento dell'esca in acqua. L'esca infatti può essere fatta saltellare sul fondo oppure a mezz'acqua in base alle prede ricercate, alla profondità o alla tecnica specifica usata. Apro subito una parentesi specificando che di "jigging" ne esistono di diverso tipo (light jigging, il jigging a spinning, il vertical jigging etc.), ecco perchè parlo di diverse tecniche.
Per rendere più eloquente questa definizione vi allego un paio di immagini che saranno più eloquenti delle parole, nel farvi capire di cosa stiamo parlando.

martedì 13 novembre 2007

Il Vertical Jigging - Una tecnica d'importazione


Il vertical jigging è il fenomeno del momento, anche in italia da alcuni anni si sente parlare di questa tecnica, il quale nome risuona ormai in tutti i luoghi d'incontro dei pescatori di tutta Italia. Si tratta sostalzialmente di una evoluzione del jigging nato nello spinning, dove si usano anche qui artificiali di vario tipo e di diverse grammature a seconda che si parli di light o hard jigging.
Leggevo infatti, su una famosa rivista di pesca italiana, che anche nel mediterraneo ormai è molto praticata, anche nelle zone meno frequentate da pesci interssanti. In questo primo articolo voglio solamante attirare la vostra attenzione su questa tecnica attraverso un video, sulle applicazioni specifiche, vi invito a seguirmi nei prossimi post.
Qui di fianco vediamo alcuni artificiali che vengono usati in questa tecnica. Suppongo che la domanda più frequente sia quella di quali specie si possono insidiare con questi artificicali, beh leggendo le riviste e i forum di competenza vi posso assicurare che sono davvero tante, dai pagri, alle ricciole, dagli alletterati alle palamite e chi più ne ha più ne metta. Vi invito dunque a seguire i post sucessivi dove approfondiremo la tecnica e vedremo alcune prede.
A presto

Pesca in kayak nella baia della California

Pesca spettacolare a bordo di un misero kayak nella acque calde della California...



Riconoscete qualche pesce tra quelli pescati?