Vi invito inoltre a visitare il loro sito dove troverete foto catture, obiettivi del team e chi più ne ha più ne metta.
Camilla (Team Brancaleone)
Una mattina di agosto io e Federico avremmo dovuto trovarci all’imbarco di un traghetto che ci avrebbe dovuto riportare a casa da una bella vacanza in Sardegna all’insegna di sole, belle immersioni e qualche giornata di pesca. In realtà ci trovavamo si su di una barca, ma era il nostro Brancaleone! Avevamo infatti deciso di anticipare di 3 giorni il biglietto del ritorno, troppo smaniosi di un’uscita nel nostro alto Adriatico, prima del ritorno al lavoro. La sera prima, tra i preparativi della giornata, c’era stata anche una piccola lezione tecnica su come regolare la frizione, indossare la cintura con renale e seduta, lavorare di gambe e non di braccia ecc ecc… Insomma lo avete ormai capito! … il giorno dopo, in caso di cattura, in canna ci sarei andata io! Devo dire che quella notte non ho dormito poi moltissimo, ma d’altra parte è una cosa che mi capita spesso prima di ogni giornata di “avventura”! Non ricordo benissimo la giornata di per se. Il ritmo scandito dalle classiche operazioni che si fanno: strisciata, ancora, inneschi, filatura delle canne, pasturazione meticolosa e cadenzata ed attesa. L’orologio che gira, passano le ore, si tenta di modificare qualcosa ma niente! Ore 17:00, arrivati al “desperation point” decidiamo di mollarci perché si è alzato un ventoteso, contrario alla corrente. Filiamo l’ancora galleggiante e ci sistemiamo per l’ultima ora in drifting. Le canne si distendono alla perfezione sotto uno carroccio di 0.2 nodi. Ore 17:25 nessun segnale sull’eco. Ore 17:26 il mulinello della 30/50 filata a mezz’acqua inizia a friggere, sotto una fuga interminabile. Per togliere la canna dal porta canne devo allentare leggermente la frizione, panico! Ripasso in 5 secondi tutte leistruzioni della sera prima e mi rendo conto che tra teoria e pratica dovrò improvvisare! Dopo 10 minuti ricordo gli
insegnamenti di Federico: se non usi le gambe non riuscirai mai a farcela di sole braccia! Dopo 30 minuti non ho più négambe, né braccia! Dopo circa un’ora e mezza le fughe si son fatte più rare… poi all’improvviso l’avversario cede, concedendoci solo allora la visione della sua sagoma, che in quel momento mi parve enorme. Ripensandoci ora provo un po’ di amarezza … la mia vittoria e la sua fine. Una bella battaglia, fatta di fughe, fatiche e sforzi, sempre con la sensazione che di sicuro era nettamente più forte lui. Questo è il mio primo tonno “in canna”!
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1 commento:
ciao sono umberto pastore del blog http://pescaeracconti.blogspot.it/ complimenti per il tuo blog mi sono anche iscritto se ti va passa da me
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