A fine anno vengono stesi i bollettini dalle navi oceanografiche, le quali mettono insieme tutta una serie di dati raccolti durante l'anno .
Da quello della nave oceanografica "Daphne" l'area dell'Adriatico centro-settentrionale risulta essere una sorta di mare nordafricano. Infatti dai rilevamenti emergono alcune notizie che ci fanno stare meglio, infatti non risulta più l'effetto "mare-minestrone" che ha caratterizzato gli anni Settanta e Ottanta, ora le acque sono molto più limpide e ben ossigenate.
Infatti sembra che il nostro fiume principale e cioè il Po, abbia rilasciato meno fosfati e altri nutrienti, per conto tale però le acque sono più salate e più calde.
Questa mutazione ambientale ha portato in questo mare, specie da noi mai avvistate, come i pesci serra, le lampughe e, anche se in forma minore, alcuni barracuda. Altri pesci però tipo gli sgombri e sarde traslocano verso mari più freschi.
Queste informazioni fanno smentire le ultime ipotesi che davano il mare Adriatico come spacciato, quando addirittura si pensava che si trasformasse in una palude.
E' dato comunque inconfutabile che le acque di questo mare risultino più calde di un paio di gradi rispetto a 15 anni fa.
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